La febbre sciamatoria 

02.05.2019

La sciamatura è un fenomeno naturale, prevalentemente primaverile ed è il modo in cui le famiglie di api si riproducono. Quando una famiglia raggiunge la sua dimensione massima, si divide, creando una nuova famiglia. Lo sciame che abbandona l'alveare d'origine è composto da nutrito numero di giovani api operaie, qualche fuco e, ovviamente, dall'ape regina, che generalmente abbandona l'alveare qualche giorno prima che nasca la nuova regina.

Poco prima che la sciamatura avvenga, le api entrano nella cosiddetta "febbre della sciamatura". Le api bottinatrici rallentano la loro attività di raccolta e sviluppano la tendenza a "fare la barba", ovvero a raccogliersi in grappoli all'esterno dell'arnia. Le api esploratrici cominciano a cercare un luogo dove costituire una nuova colonia ed una volta trovato lo condividono con le altre api operaie mediante una particolare danza. 

L'ape regina viene messa a dieta, smette di deporre le uova, perde peso ed il volume dell'addome diminuisce, così da poter uscire dall'arnia e volare. Di solito lo sciame lascia l'arnia e si posa formando un grappolo su di un ramo nei pressi dell'apiario, resta in attesa delle api esploratrici senza dare segni di agitazione ed emanando un feromone chiamato di Nasonov che lo tiene unito e lascia  una "scia odorosa" riconoscibile alle api operaie rimaste indietro.

Difficilmente le api di uno sciame pungono proprio perché sono talmente cariche di miele che non riescono ad inarcare l'addome per estrarre il pungiglione; riempiono le loro borse melarie in modo tale da portar con sé le scorte necessarie per le prime necessità del nuovo alveare.

Per l'apicoltore, una famiglia che sciama equivale ad una perdita, perché al posto di una famiglia forte e pronta per le produzione, si ritroverà con un nucleo più piccolo e debole. Per questo motivo, l'apicoltore deve costantemente controllare famiglia per famiglia per cogliere gli eventuali segni premonitori della febbre sciamatoria ed agire di conseguenza.